Comunicazione ai docenti -circolare 260 del 23 Marzo 2020
Carissimi,
dal 5 marzo sono passati 18 giorni che stiamo vivendo in maniera totalmente nuova e in misura emergenziale, ma che ci hanno visto protagonisti e particolarmente attenti e vicini alle nostre care studentesse, ai cari studenti ed a tutte le loro famiglie. Non ho avuto contatti diretti con tutti voi, ma, nei limiti del possibile, sto cercando di monitorare questa difficile situazione.
Un monitoraggio che non vuole avere nessun intento di controllo fine a se stesso, ma volto a cogliere le vostre difficoltà e i vostri dubbi ed, in particolare, le problematicità che caso mai, venissero rese note dalle studentesse, dagli studenti o dalle loro famiglie. Tutti voi avete avviato tempestivamente attività di DAD, il nuovo acronimo che ormai impazza tra le persone di scuola, quindi, alcune indicazioni operative e di matrice pedagogica e docimologica, sono arrivate dal Ministero dell’Istruzione dal Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, Dott. Marco /Bruschi, attraverso la nota n. 388 del 17/03/2020 che per opportunità si allega alla presente. Come si legge nella nota in parola “Occorre ritornare, al di fuori della logica dell’adempimento e della quantificazione, alle coordinate essenziali dell’azione del sistema scolastico”. Analisi che condivido appieno e di cui sostengo l’idea che la comunità educante, al di là delle considerazioni etiche e professionali, debba “Mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza…per combattere… il rischio di isolamento e di demotivazione”. Non mi è sfuggito, però, e questo conferma la vostra serietà e concretezza nell’agire, pur nell’emergenza, il vostro sapervi organizzare e trovare soluzioni consapevoli e condivise fra voi, che hanno anticipato i suggerimenti che leggiamo nella nota Bruschi.
Ed ecco che voi, docenti dell’Euclide, sostenuti ed accompagnati dalla sensibilità professionale che vi contraddistingue, avete, da subito, ancor prima del 17/03/2020, mantenuto vivo il percorso di apprendimento delle studentesse e degli studenti per rispondere “al principio costituzionale del diritto all’istruzione” stando attenti che “ogni studente sia coinvolto in attività significative dal punto di vista dell’apprendimento”, facendo sì che ciò fosse anche “l’occasione per interventi sulle criticità più diffuse”.
È necessario, tuttavia, stare attenti a che le attività sino ad ora proposte non si configurino, nel rispetto della libertà di insegnamento, come un dinamismo scollegato dalle progettazioni definite nelle riunioni collegiali a inizio d’anno. Sarà opportuno, pertanto, che ciascuno di voi adegui il proprio progetto didattico alla DAD. Diventano, in questa fase, ancora più strategici i coordinatori di classe e lo staff dell’ufficio di presidenza, ai quali chiedo, come suggerisce anche Bruschi, di rafforzare, ulteriormente, il loro ruolo di raccordo e di curare ancor più la interazione fra i docenti, al fine di assicurare organicità al lavoro di tutti e efficacia ed efficienza agli interventi proposti. In questo scenario, dunque, “occorre evitare sovrapposizioni e curare che il numero dei compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare un eccessivo carico cognitivo. Per questo motivo il ruolo del registro elettronico è prezioso” e può servire per evitare un peso eccessivo dell’ impegno on line. Siamo, d’altronde, tutti consapevolmente convinti e abbiamo imparato che nella DAD non si opera con una mera trasposizione delle attività in presenza in modalità virtuali e che la relazione docenti e studenti rimane il fulcro attorno al quale ruota il successo formativo dei discenti.
È appena il caso di precisare, quindi, solo a titolo di esempio, che far riferimento al proprio orario di servizio, inteso come monte ore da prestare, e organizzare gli interventi didattici su un’ora piena in modalità “sincrona”, potrebbe diventare oneroso e pesante, non solo per voi, ma anche per le studentesse, gli studenti e, non ultime, le loro famiglie.
La modalità a distanza, lo smart working, la necessità di poter accedere alla rete e utilizzare strumenti informatici, non è solo nostra e degli studenti ma di tutti gli Italiani, ed è importante e imprescindibile ricordarsi che a fronte delle nostre necessità, ci sono anche quelle dei fratelli e dei genitori dei nostri ragazzi che, spesso, si alternano con un unico pc esistente in casa o devono fare i conti con connessioni non supportate da volumi di traffico adeguati. Ecco perché vi invito ad una accurata ed “agile” gestione dei tempi.
Nel curare i rapporti con gli alunni con disabilità, rimangono strategici e di fondamentale importanza i docenti di sostegno e le relazioni, seppur a distanza, nella funzione di guida e di raccordo fra le famiglie e la scuola, ma anche fra i docenti, gli studenti e le famiglie.
Cura di tutti sarà, ovviamente, assicurare quanto detto nel capoverso precedente, per quanto attiene alle studentesse ed agli studenti DSA e a coloro individuati come BES.
Ricordo, inoltre, visto il precipitoso ed anticipato rientro degli studenti che frequentavano il quarto anno all’estero, di prendere contatto con essi e predisporre opportune misure di accoglienza considerando le condizioni di eccezionalità in cui si trovano e che, molto probabilmente, sono rientrati in Italia senza documentazioni idonee che, sicuramente, verranno fornite successivamente.
Resta necessario, infine, garantire la valutazione delle attività didattiche a distanza. Già alcune indicazioni il MI le aveva fornite con la nota congiunta del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione e del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali dell’8 marzo 2020 a firma Bruschi-Boda, ma quella del 17 marzo 2020, fornisce chiare indicazioni nel ribadire e rafforzare che, a fronte del realizzarsi della DAD per far fronte alla ragione sociale della scuola stessa e soddisfare un principio costituzionale, è fondamentale “…che si proceda ad attività di valutazione costanti, secondo i principi di tempestività e trasparenza che, ai sensi della normativa vigente, ma più ancora del buon senso didattico, debbono informare qualsiasi attività di valutazione”.
Si eviti, per questo, ma ciò caratterizza tutte le forme della valutazione, di cui ciascuno di voi ne ha diretta competenza, anche in termini di doveri e funzione professionale del docente, che ciascuno di voi esercita con professionalità, cura e attenzione, di relegare la valutazione a un mero “rito sanzionatorio” e si riconosca ad essa, precipuamente, “un ruolo di valorizzazione, di indicazione di procedere con approfondimenti, con recuperi, consolidamenti, ricerche, in una ottica di personalizzazione che responsabilizza gli allievi, a maggior ragione in una situazione come questa”.
Rimane un punto fermo che la valutazione degli apprendimenti resti competenza di ciascun docente e che “il Consiglio di classe resta competente nel ratificare le attività svolte e compiere un bilancio di verifica” e valutazione finale.
A tutti voi vada il mio abbraccio e un augurio di buon lavoro che, nella consapevolezza delle mille difficoltà e del difficile momento che la scuola sta affrontando, sia foriero di attenzione, buon senso, accurata lettura volti a conoscere meglio ed affrontare la complessità del momento.
Prof. Vanni Mameli, Dirigente Scolastico